XXXVII - 2024
Testimoni di un viaggio senza fine
Il viaggio nel Medioevo rappresenta un affascinante intreccio di esperienze individuali e collettive, riflettendo una società in movimento e in continua evoluzione. Questa mobilità, che attraversava tutte le classi sociali, era alimentata da motivazioni diverse, da ragioni pratiche legate al lavoro e al commercio, a motivazioni più profonde di natura spirituale e intellettuale.
I pellegrinaggi, in particolare, costituiscono uno dei fenomeni più emblematici di questa epoca. Migliaia di individui intraprendevano viaggi verso luoghi sacri, cercando non solo la salvezza dell’anima, ma anche una connessione più profonda con la loro fede e con le comunità religiose. Questi spostamenti, sebbene gravati da imprevisti e difficoltà, fornivano opportunità di introspezione e trasformazione personale, trasmettendo un senso di appartenenza a una dimensione più ampia dell’esistenza.
Anche i monaci, spesso concepiti come custodi della stabilità, vivevano esperienze di mobilità che rivelavano un desiderio intrinseco di apprendimento e crescita. Partecipando a viaggi per raccogliere conoscenze, scambiare idee e ritrovare radici culturali, queste figure spirituali si distaccavano temporaneamente dalle loro regole, suggerendo che la ricerca di esperienze significative è una parte integrante della condizione umana.
La musica, anch’essa fondamentale nel contesto del viaggio, si erge come un potente medium in grado di connettere il sacro e il profano. I canti che accompagnavano i viaggiatori non erano solo melodie per alleviare la fatica; erano narrazioni che esprimono le sfide e le gioie di un’epoca in cui il viaggio si concepiva come un’odissea dell’anima. Le melodie e i canti raccoglievano le storie di coloro che cercavano non solo luoghi fisici, ma anche dimensioni spirituali, rendendo ogni passo parte di una storia condivisa.
In definitiva, il viaggio nel Medioevo emerge come un fenomeno complesso e sfaccettato, in cui la mobilità diventa sinonimo di ricerca e scoperta. Non solo un movimento da un luogo all’altro, ma un viaggio interiore, capace di trasformare l’individuo e di plasmare la sua percezione del mondo e di se stesso, tracciando percorsi di crescita che si intrecciano con la spiritualità e il sapere. La strada, dunque, diventa una metafora della vita, sottolineando il continuo cambiamento dell’anima umana e il suo incessante desiderio di Assoluto.
Giovanni Conti
Direttore artistico di Cantar di Pietre
Il programma
VIATORES
Inter terram et caelum
Domenica 6 ottobre
Biasca, chiesa dei SS Pietro e Paolo, h. 17.30
SCHOLA MEDIEVALE PAER
Sabato 12 ottobre
Mendrisio, chiesa di S. Giovanni ,h. 17.30
GLI ANTIQUI MUSICI
Domenica 13 ottobre
Riva San Vitale, Tempio di Santa Croce, h. 18.30
LA REVERDIE con David Riondino
Sabato 19 ottobre
Mendrisio, chiesa di S. Giovanni, h. 17.30
MURMUR MORI
Sabato 19 ottobre
Mendrisio, Sagrato chiesa di S. Giovanni, h. 19.00
Aperitivo in musica
Sabato 19 ottobre
Mendrisio, chiesa di S. Giovanni, h. 20.30
ENSEMBLE AQUILEGIA
Domenica 20 ottobre
Bellinzona, chiesa di S. Biagio, h. 17.30
ENSEMBLE GLI INVAGHITI
Domenica 27 ottobre
Muralto, chiesa di S. Vittore, h. 17.30
CAPELLA DE MINISTRERS
Domenica 3 novembre
Bellinzona, chiesa di S. Biagio, h. 17.30
ENSEMBLE BISCANTORES & MORE ANTIQUO
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